Ximena & Galene
Da: |semplicemente|
Chiudo gli occhi, ma resto sveglio
lei aspetta, striscia dentro il dolore
collo troppo lungo, troppo sottile, troppo stretto
occhi al neon che squarciano la notte
Si insinua tra i libri e le mensole
mille versioni di me stesso
il suo sorriso è pieno di vetri rotti
e non riesco a urlare, riesco solo a passare
Parla con pensieri che non sono miei
scivola dentro, riga dopo riga
la sua voce è dolce, ma scava profonda
è il sussurro che non mi lascia dormire
Dice che ho torto, dice che sono debole
i suoi artigli sono affilati, le sue parole filtrano
e io resto lì, freddo e immobile
soffocando nel suo brivido silenzioso
Collo troppo stretto per gridare
occhi troppo rossi per scacciarla
e sorrido solo per restare in piedi
mentre lei mi scala il cranio
Le sue mani sono fatte di respiro gelato
mi accompagna fino al margine della morte
la sento respirare sotto il pavimento
il demone che non riesco a ignorare
Si nasconde tra ogni mio pensiero
un parassita che non si può afferrare
ogni volta che provo a combattere
scopre i denti e sorride nella luce
Mi dice che sono solo un guscio
che il mio posto è nel suo hotel
una stanza di echi, ruggine e vergogna
dove tutte le voci gridano il mio nome
Avvolge le sue parole attorno alla mia gola
e mi tira giù come un mantello
non è un incubo, non è un gioco
la conosco: lei conosce il mio nome
Occhi al neon che bruciano il buio
lampeggiano rossi, poi lasciano un segno
e sorrido, ma è una menzogna
mentre lei mi osserva dall’alto;
non dormo, faccio solo finta
lei è sempre lì, non finisce mai
se mi sveglio, è nel terrore
se resto, mi porta più vicino
e sorride-
un attimo prima di sparire.